Io. Passera solitaria.

Quando ero piccola il periodo che va da maggio a settembre era terrificante. La scuola finiva e questo era positivo, ma iniziavano le allergie e poi a settembre, quando finalmente smettevo di starnutire, ricominciava la scuola. Io sono nata in aperta campagna e ho un sacco di bizzarre reazioni allergiche a cose che voi umani non potete nemmeno immaginare. Tipo, non si sa come, io sono allergica ai vini con le bollicine. Di solito le persone non si accontentano di sapere che se bevo bollicine muoio, così, si lanciano in pindariche diagnosi che tuttavia non risolvono il mio problema. Nessuno sa a cosa io sia allergica, di preciso, ma è conclamato che la bollicina mi occlude il polmone.

Detto ciò, devo ammettere che da quando vivo a Ny le allergie stagionali sono passate. O comunque si sono ridotte, di fatto nessuno è allergico al cemento. Tuttavia, il periodo maggio-settembre rimane un gran periodo di merda.

DURANTE LA BUONA STAGIONE, INFATTI, STORMI DI MIE COETANEE, TENDENZIALMENTE GRAVIDE, SI MUNISCONO DI ABITO BIANCO E CONVOLANO A GIUSTE NOZZE.

Io, che sto meglio col nero, perché “smagra”, rimango spettatrice allergica, dei matrimoni e delle bollicine che li bagnano.

Quest’anno non voglio arrivare impreparata, allora comincio a prendere l’antistaminico, in via preventiva, anche se a New York le graminacee scarseggiano. Poi, per non venir travolta dallo stato d’animo che ogni anno, puntuale come una dolorosa mestruazione, mi assale al veder coppiette che limonano all’altare, STILO UNA LISTA DEI MOTIVI PER CUI SINGLE É BELLO. E VAFFANCULO.

1- FREE LEMON. LIMONE LIBBERO!

Se sei single puoi andare in giro a dare dei LIME pazzeschi senza essere pervasa da alcun senso di colpa una volta passata la sbronza. Il giorno dopo ricorderai con orgoglio di aver sciabolato la tua lingua e anzi, chiederai alle amiche se abbiano dei reperti foto. Sghignazzerai e ti sentirai un’adolescente alla soglia dei trenta. Ti ripeterai che l’età è solo una questione mentale e butterai quella stupida crema antirughe che in realtà usi già da due anni. La ripescherai dal pattume qualche ora dopo.

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2-FREE TEXT. MESSAGGIO LIBBERO.

A tutte noi piace ricevere i messaggi dagli ex. Quelli velati, quelli che danno da intendere che comunque, DUE COLPI, lui ce li darebbe ancora. Tali messaggi rafforzano l’idea che il porco fedifrago sia ancora lì a pensare a noi e conferma in nostro primato in qualsiasi FELLATIO COMPETITION. BELLO, STARAI PURE CON UNA FIGA MA I LAVORETTI CHE TI FACEVO IO TE LI SOGNI! Ecco, questo lo pensiamo tutte! Il problema é che se sei accoppiata non puoi conservare tali messaggi, screenshottarli, inviarli all’amica, inoltrarli via mail, trascriverli sul tuo taccuino, impararli a memoria e metterli al centro delle tue sedute dalla psicologa. Se sei single puoi fare tutto ciò, magari sul divano, mentre mangi gelato, dopo che hai visto le pubblicazioni in piazza e piangi.

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3-FREE SEX O SEX FREE. SESSO LIBBERO, LIBBERA DAL SESSO.

Quando sei single vivi una certa nostalgia del pene. E’ come la Nutella. Posto che ci sono gli insaziabili e che questi rappresentano una categoria a parte, posso affermare che il 99% degli esseri umani, non vivrebbe di sola Nutella! Nel caso in cui se la concedessero poco spesso questa risulterebbe ancora più buona. Insomma, se sei single, secondo studi che ho personalmente condotto ad Harvard, trombare ti piace di più! Tanto vale pensare che averlo nell’altra metá del letto sia noioso. Meglio uscire a cena con le amiche e realizzare che hai più probabilità di essere scippata in metro che di prenderne entro le 8.00 del mattino successivo. Segue vodka!

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4-FREE TOOTHPASTE. DENTIFRICIO LIBBERO.

Quando le vedo sull’altre, mentre io sto seduta in quarto banco, a pensare che ho le calze strette, i tacchi che mi fanno male, che non ho fatto colazione e che se il prete non la smette con l’incenso mi girano i coglioni… realizzo la gioia che mi da essere padrona del mio dentifricio. Tu donna col velo, d’ora in poi dovrai lottare con sputazzi verdarsti che il tuo sposo lascerà nel lavandino, lo sai? Lui, ogni mattina, spremerà il tuo dentifricio e non partirà dal basso. Affonderà i suoi polpastrelli sul tubetto e tu sarai impotente spettatrice di questo scempio. Ti rassegnerai, mentre io, single vittoriosa, mi ritroverò a parlare col pesce rosso, che saprà ascoltare e si terrà lontano dal mio amato tubetto di Colgate, rigorosamente spremuto dal basso.

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5- FREE. LIBBERA, IN ALTRE PAROLE ZITELLA.

Ogni volta che torno a casa, in patria intendo, scatta il domandone: “ti sei fidanzata?”. Io rispondo con sufficienza che NO (come se questo non fosse un mio cruccio), ma vorrei aggiungere che non solo non mi sono fidanzata ma… NON MI CAGA LONTANAMENTE NESSUNO!!! Allora mi intristisco un po’ ma poi penso ai miei cicchetti di vodka in loschi banconi di bar newyorkesi, ai miei peli superflui coltivati con amore (VI VOGLIO LIBERI, E SELVAGGI COME CAVALLI, RAGAZZI!!!), alle dita dei piedi tutte smaltate (tranne il mignolo che si rovina sempre, è una legge), alle mutande col buco (di solito laterale, causato dall’usura), alla polvere che si accumula in camera senza che nessuno mi faccia notare di dover spolverare, all’alito di cipolla (perché io odio la cipolla ma in America è ovunque e latente), alle avventure poco ortodosse, al fatto che di bianco vestita assomiglierei probabilmente a un raro cetaceo… Tendenzialmente, mentre io tento di consolarmi tra peli, mutande col buco e cetacei, mia nonna, che nel frattempo ha parlato per 15 minuti, comunica l’ennesimo matrimonio.

Lo affronteremo! Speriamo ci sia da bere, e che non siano bollicine!

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Io. E le dimensioni che contano!

Ciao, mi chiamo Roberta, ho 27 anni, quasi 28, e ho un problema con le aspettative.

Nel caso tu abbia una madre saggia, questa, prima o poi ti dirá che nella vita non è il caso di avere aspettative. Ma siccome tu sei una figlia testa di rapa e un essere umano inguaribilmente romantico, te ne sbatterai altamente e continuerai ad averne!

Inevitabilmente sarai inculata!

(Scusate, il mio amico Vittorio dice che quando scrivo le parolacce ho delle cadute di stile ma non trovo un sinonimo per “inculata”. Sí, solo inculata rende l’idea.)

LE ASPETTATIVE DAL PARRUCCHIERE (OFFLINE):

Io dal parrucchiere ci andavo quando guadagnavo un pò di più di 200 dollari a settimana (tranquilli, ero comunque squattrinata) e mi sentivo brutta fuori e un pò anche dentro.
Io credo fermamente che i parrucchieri siano una categoria da proteggere, soprattutto se tutte le clienti sono come me.

In sostanza io vado dal parrucchiere perché costui mi renda figa.

(Ma è un po’ come chiedergli di trasformare l’acqua in vino)

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Io non voglio solo una messa in piega: voglio spendere poco e voglio anche che mi faccia da psicologo. Voglio scaricare tutte le mie frustrazioni, raccontargli i cazzi miei, ma un po’ camuffati, perché sappiamo che i parrucchieri mentre tagliano parlano (con le altre). Voglio l’ultimo appuntamento della giornata ma non voglio che il parrucchiere sia stanco sennò taglia male. Insomma, io pretendo che il signor mani di forbice mi ascolti e poi dimentichi, ma soprattutto, che MI RENDA FIGA, come detto sopra.
Ora, posso anche trovare uno che alle 6 non é stanco, può anche avere una vocazione per la psicologia, può pure essere muto, ma i miracoli non li fa!
Quando vado dal parrucchiere io varco la porta pensando che uscirò nuova, sfavillante dimagrita, sexy e affascinante.

Purtroppo la Virgen de los milagros non ha ancora aperto un salone e io che volevo essere così…

black-women-natural-hair-dyed-brownIn realtà sono cosí
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LE ASPETTATIVE DELL’ONLINE SHOPPING:

In America nei negozi non ci va più nessuno. Se vai allo STORE sei OUT. Si compra quindi tutto online. Io adoro l’online shopping perché mi evita code pazzesche, gente sudata che corre per accaparrassi una giacca di finto lamé, i bagni dei centri commerciali e gli attacchi di sonno.
Credo di soffrire di una sindrome strana, ogni volta che vado in un centro commerciale inizio a sbadigliare. Attacchi narcolettici da paura!
Comunque, io vado online, vedo il capo in questione e me ne innamoro. Il problema è che il capo addosso alla modella sembra un altro capo addosso a me. Il fenomeno è paragonabile alla cacca e alla Nutella. Ambedue marroni e soffici, simili solo all’apparenza.
Ogni volta che ricevo un pacco lo scarto con foga, lo guardo e penso: no, mi va grande di sicuro, ho sbagliato taglia.

Certo, è vero che ho sbagliato taglia: SEMBRO UN COTECHINO!

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LE ASPETTATIVE DELL’ONLINE FOOD:

Gli americani non cucinano, sono troppo impegnati. Esiste un sito internet che si chiama SEAMLESS. Praticamente la prostituta della cucina. Entri, paghi e ti fanno il servizio a domicilio. Tutti i ristoranti di New York, o quasi, sono online. Io ultimamente sto cercando di perdere peso (e per ultimamente intendo gli ultimi 27 anni). L’altro giorno ho ordinato una zuppa vegana che credevo fosse 99% verdure dell’orto e 1% acqua di fonte. Avevo questa immagine romantica della Valle degli Orti che mi riportava un pò all’infanzia, così, infuocata di SALUTISMO, ho premuto ORDER. La zuppa aveva sicuramente più calorie di un Hamburger e sembrava colare oli di dubbia provenienza. In pratica la ingurgitavo e ad ogni cucchiaio pensavo: non solo fa cagare ma è anche ipercalorica! BRAVA ME E LE MIE MODE ALIMENTARI NEW AGE.

Cavalcando l’onda della caloria sono uscita a farmi una vodka.

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LE ASPETTATIVE DELL’ONLINE DATING:

Non ne faccio mistero, le cose che succedono a quelle di Sex and the City, non succedono nella vita reale. Quindi, dopo mesi che la tua VAJEIJEI non vede PASSERI SOLITARI ti dai anche tu all’online dating. MICA E’ COLPA MIA SE GLI AMERICANI FANNO TUTTO ONLINE, IO MI ADEGUO!
Chissá perché sono tutti dei fughi paurosi (ONLINE). Alti, muscolosi, scolpiti, aitanti, poco villosi ma con barbe perfette, cose che neanche dopo una cura ormonale a crescita pelo selettiva possono verificarsi in natura. Comunque, pensi di avere un entourage di TOP CLASS DICKS e invece gli altri hanno fatto esattamente quello che hai fatto tu.
Io, nel mio profilo online, ho messo delle foto in cui sembro mia cugina. Prima di tutto, se presa da certe angolazioni sembro magra! Poi ho sfoggiato i miei capi d’abbigliamento migliori, trattenendo il respiro così almeno in foto si chiudono, e poi ho fatto delle robine che Clio Makeup mi fa un baffo! FRANCY, I MIRACOLI ESISTONO: E LI FA UN BUON FONDOTINTA!
Insomma, tu credi di uscire con Will Smith e invece ti ritrovi Steve Urkel! Allora ti metti una mano sulla coscienza e dici: vabbè nemmeno io sono poi sto’ FIGONE, anche lui credeva di uscire con una curvy e invece si ritrova un bidone! Allora una possibilità gli la dai e se non gli puzza l’alito magari… PROVI A CONCUPIRE.

Ma la legge dell’aspettativa non tradisce mai (e tuo malgrado tua madre ha ragione)!

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Io. 50 shades of chocolate!

INTRODUZIONE:

Di solito non scrivo a tavolino. Cioè, direi che la mia mente scrive e poi le mani battono sulla tastiera. Non so mai bene di cosa voglio parlare e a volte faccio dei gran pastrocci: parto da idee femministe, mi perdo in labirinti comunisti e finisco pubblicando foto di Salvini nudo. Sono confusa. Una donna confusa. Però, perché non mi stancherò mai di ripeterlo: C’È SEMPRE UN PERÒ, ieri ho deciso consciamente e consapevolmente di scrivere un post. Lo voglio fare perché lo fanno tutti e io non sono da meno. Ieri, a Ny, la temperatura percepita era -30. Se ti accendi una sigaretta ti si spegne… ed è meglio così, primo perché ti viene meno il cancro e secondo perché la tua mano non può resistere all’esposizione glaciale per un tempo superiore ai 24 secondi. Io. Nella tundra, ho deciso di sfidare il freddo e armata di un look pazzesco mi sono avviata verso il cinema. Occhiali, perché so cecata, berretto, perché mi fanno freddo le orecchie e… UDITE UDITE: PIGIAMA DI PILE VIOLA CON MAIALE STAMPATO per proteggere dalla glaciazione.

Modalità doppio fondo e molto coraggio mi hanno condotta verso il cinema.

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Quando sono uscita ero tentata di dirigermi verso il tendone del Fashion Week per andare a far tendenza ma poi, Mr. Grigio ha vinto. EBBENE SI! L’HO FATTO: SONO ANDATA A VEDERE QUESTE SACROSANTE 50 CAZZO DI SFUMATURE. AHHH CHE LIBERAZIONE, FINALMENTE SO DI COSA PARLA. Ci sono andata per la scienza, per la curiosità, per non dover sempre essere quella che parla per sentito dire e soprattutto perché speravo in questi 50 colpi di minchia.

SVOLGIMENTO:

Ho pagato il biglietto 20 dollari. Praticamente ho sputtanato 1 ora di lavoro. ARGH! Mi sono diretta verso il quarto piano a testa bassa, cosciente che era difficile non notarmi dato il look imbarazzante. Sono entrata e ho preso posto. Odio andare al cinema perché devo passare tra le file di coppiette limonanti esponendo il mio CULONE alle facce dei malcapitati. Ho fatto lo slalom fino al mio posto a sedere e ho aspettato che il film iniziasse col mio taccuino alla mano. Una roba professionale, simile a quella che usa la Ferragni.

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Il film inizia e io penso: COME SAREBBE ANDATA SE ANASTASIA SI FOSSE CHIAMATA ROBERTA?

In primo luogo io all’appuntamento ci sarei andata con la Polo grigia senza specchietto retrovisore (true story, è volato in autostrada), e mi sarei vestita un po’ meglio, risultando comunque non figa. Poi, alla domanda “cosa ti ha fatto innamorare della letteratura inglese?” avrei risposto: “guarda, ho scelto lingue perché non c’era l’esame di matematica e nemmeno quello di ammissione”. Non avrei mai potuto lavorare in una falegnameria perché i bulloni mi fanno quasi paura e mi sarei trombata il fotografo portoricano DI SICURO! Ancora, io da ubriaca non uso il cell. REGOLA NUMERO UNO PER LA SOPRAVVIVENZA DI UN BUON VENETO. Quindi Mr. Grey non l’avrei chiamato, anzi, non avrei mai salvato il suo numero, REGOLA NUMERO UNO PER LA SOPRAVVIVENZA DI UNA QUASI ZITELLA BISOGNOSA D’AMORE. Sull’elicottero non ci sarei salita e se proprio l’avessi fatto avrei vomitato. Nel caso in cui lui mi avesse guardata intensamente negli occhi gli avrei detto “COGLIONE, COSA MI GUARDI? GUIDA CHE COME MINIMO CI AMMAZZIAMO!” Durante la lettura del contratto pre-scopata io non avrei avuto quella faccia da vergine, mi sarei incazzata, me ne sarei andata e poi pentita. Mi sarei mangiata tutte le unghie e avrei trovato un sostituto che con buone probabilità mi avrebbe dato due colpi senza contratto. Certo, avrei continuato a pensare a Mr. Grigio e mi sarei ingozzata di Nutella, ingrassando copiosamente nelle settimane a venire. Poi avrei ceduto, l’avrei cercato e lui mi avrebbe fatto capire che IL TRENO PASSA UNA VOLTA SOLA. TOO LATE PER I DUE COLPI. Avrei rimpianto di non aver firmato il contratto, sarei tornata dal portoricano e avrei aumentato la dose di Nutella. E’ così che ho superato la taglia 48. AIMÈ! (DI SICURO, ANCHE VOLENDO, MR. GREY NON RIUSCIREBBE A PRENDERMI IN BRACCIO)

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Nel caso in cui avessi fatto sesso con l’uomo dei miei sogni, una volta compiuto l’atto, questi non si sarebbe diretto verso il pianoforte, avrebbe giocato a scacchi online di fianco a me oppure avrebbe iniziato a ronfare. Di certo non mi avrebbe regalato una doppietta, perché i miei uomini sono tutti ONE SHOT! Tutti io li trovo! In vasca con Cristiano non ci sarei mai andata, perché io condivido tutto ma non i germi, se sua madre fosse arrivata a pochi secondi dall’inizio di un cumnilingus l’avrei obbligato a rinnegare la sua famiglia e sputare sull’eredità. Cazzo! Ma ti pare il momento per i convenevoli? Durante le acrobazie da camera io avrei sbattuto la testa contro il capezzale del letto, questo è il massimo dolore che riesco a immaginare! Alla richiesta di smettere di bere e fumare avrei alzato il dito medio, dirigendomi poi verso un bar!

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Nel caso in cui avesse tentato di legarmi si sarebbe verificato l’effetto soppressa veneta e dubito che l’erezione di Mr. Grey avrebbe retto. Probabilmente mi avrebbe messa a dieta e io avrei mangiato merendine Kinder di nascosto. Sarei stata contenta di dormire a letto da sola perché alla fine, quando dormi con uno, sudi, ti appiccichi, ti aliti in faccia di prima mattina… MAMMA MIA! Anastasia, ascolta la zia, goditi il lettone e dormi a X. Insomma, io non credo che Sir Grigio mi avrebbe amata, ma sapete cosa vi dico? CHI NON MI VUOLE NON MI MERITA! E io sarei stata felice col portoricano e la Polo grigia!

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CONCLUSIONE:

Dopo aver preso appunti e guardato uno che frusta una per 2 ore e mezza me ne sono andata con l’amaro in bocca. L’ascensore si chiude e lei finalmente sembra mandarlo a cagare. Lui la guarda andare via con quella faccia da maniaco che Pacciani in confronto serviva messa, e partono i titoli di coda. Mi alzo, torno nella tundra e penso! MA PORCA PUTTANA, DONNE! MA COSA VI PIACE DI TUTTA QUESTA FACCENDA? Il fatto che Anastasia sia come Cenerentola ma alla fine un po’ vacca? Il fatto che per la prima volta la favola metropolitana si tinga di sesso? Il fatto che tutte, almeno una volta nella vita, abbiamo sognato uno che ci sbattesse al muro e ci facesse un po’ male? E C’ERA BISOGNO DI TUTTO STO CASINO PER DIRLO? Io spero davvero che il successo di queste 50 sfumature sia dettato dalla “legalizzazione dell’erotico”, che tuttavia esiste negli Harmony da una vita! Nel caso non fosse così, la faccenda è davvero triste: HO PAURA CHE CI SENTIAMO UN PO’ TUTTE ANASTASIA! Ho paura che ci riconosciamo tutte in quel modello di donna innamorata che pur di stare con lui accetta di tutto. Ho paura che le frustate nella vita reale si chiamino violenze, tradimenti, compromessi non voluti. Cammino nella tundra e mi dirigo verso casa. Realizzo, col sorriso, che mille volte sono stata Anastasia e che tutto sommato preferisco Cenerentola. Donne, ditemi che il buon Cristiano accende i vostri ormoni, ditemi che pensavate di aver sposato un toro e vi trovate nel letto una marmotta in letargo, ditemi che anche voi, come me, credete nello schiaffo alla pecorina, ma VI PREGO, NON DITEMI CHE DARESTE IL VOSTRO REGNO PER UN GIORNO DA ANASTASIA!

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Io. Lodo le ovaie!

A volte penso che prima o poi tornerò a casa e dovrò affrontare i miei parenti.

PAUSA, LUNGA PAUSA!

Ho una famiglia abbastanza conservatrice e non è facile essere Ebrea. Probabilmente al paesiello si parla di me e delle cose che scrivo. Probabilmente ci faccio delle figuracce, probabilmente sono troppo irriverente! Mi salvo solo perché ho un faccione tondo e sono la classica BUONA RAGAZZA! Non brava, quello non lo sono di certo… Ma sono buona, ricciolina e simpatica!

Mia nonna mi ha dato della VERGOGNOSA ma lei mi perdonerebbe tutto, io lo so, o almeno lo spero!
Allora, in virtù della cristianità di mia nonna che implica il PERDONO, ho deciso di parlare di QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO!

Ho deciso di riassumere in un post i diritti della donna SECONDO ROBERTA! Tutti quei diritti che non mi sono mai stati insegnati, quelli che pensavo di non avere, quelli che mi hanno fatto fare pace con le ovaie, quelli che mi rendono Ebrea, quelli a cui non rinuncerei!

#1 IL DIRITTO A GODERE! Si! Il SACROSANTO DIRITTO DI DIRE CHE ANCHE A NOI CI PIACE! La coppiata stallone puttana non funziona più, non nel 2015! La rivoluzione sessuale è ormai obsoleta e noi siamo ancora intrappolati nella morsa del BIGOTTISMO! Se il Signore ve l’ha data, un motivo ci sarà!

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#2 IL DIRITTO ALLA NUTELLA! Una volta al mese il nostro utero si contrae, la serotonina scende a livelli che neanche la borsa il Black Friday, le tette si gonfiano e le endorfine sono solo ricordi lontani! E tu, uomo, ti concedi il lusso di dirmi di non mangiare la Nutella? Ma cosa sei? Il figlio illegittimo di Rosanna Lambertucci? Un grammo di nutella è molto meglio dei tuoi 30 grammi di salsiccia! BELIEVE ME!

#3 IL DIRITTO AL PELO! Il fatto che il pelo maschile faccia sesso e quello femminile faccia schifo è la più grande ingiustizia sociale al mondo! Ora, non che io auspichi al ritorno su Vogue della patata anni 80′, ma, CAZZO! un pó di flessibilità!
Ps: i TUOI peli nella MIA doccia dovrebbero essere anticostituzionali, uomo!

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#4 IL DIRITTO ALL’8 MARZO TRADUCIBILE ANCHE COME DIRITTO ALL’IDIOZIA! Donne, non concentrate la vostra idiozia in un solo giorno su 365, perché così facendo il mondo ha il diritto, anzi, il dovere di attaccarvi. BE SILLY every day! Siate sciocche, non prendetevi sul serio… Ne avete diritto! Siete mamme, mogli, suocere, avvocati, ingegneri e comunque, pur sempre, BAMBINE!

#5 IL DIRITTO DI ESSERE INDIPENDENTI! Di volere la propria autonomia, la parità dei sessi, il ritorno della società matriarcale e poi LAMENTARSI PERCHE’ NON CI SONO PIÙ GLI UOMINI DI UNA VOLTA! Uomo, quando sanguinerai copiosamente una volta al mese potrai replicare, fino a quel momento continua a guardare la partita!

#6 IL DIRITTO AL RIPOSO! Non capisco perché l’Altissimo possa riposare la domenica quando la casalinga di Voghera non ha un giorno OFF dal 42′!

#7 IL DIRITTO ALLO SHOPPING perché lavoro guadagno pago pretendo! Farti la lavatrice mentre tu sei in ufficio è considerato lavoro, uomo! E si, si allega il diritto a non saper cosa mettersi con l’armadio pieno, a restituire una maglia e andarla a ricomprare uguale, ad avere 100 paia di scarpe col tacco e portare solo ballerine!

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#8 IL DIRITTO ALL’EPIDURALE! Sacrosanta, perché i tempi cambiano e la vita è dura di per se! Allora, se qualcosa ci può aiutare nei momenti in cui ce la dobbiamo cavare da sole… BEN VENGA! L’EPIDURALE sta alla donna come il VIAGRA sta all’uomo e l’AIUTO DEL PUBBLICO A GERRY SCOTTI! Evviva le epidurali, di qualsiasi tipo, specialmente se a base di cacao!

#9 IL DIRITTO AL MAL DI TESTA! Possibilmente senza che a te, uomo, venga una voglia incredibile di mangiare cotoletta! So che l’aragosta stanca ma non per questo ti devi buttare sul cibo di scarsa qualità! Poi quando ti viene il colesterolo ti arrangi!

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#10 IL DIRITTO ALLA FELICITÀ QUALSIASI COSA QUESTA VOGLIA DIRE. Il diritto a svegliarci da sole in un appartamento al ventesimo piano, il diritto ad avere il letto pieno di vomito di neonato, il diritto agli ONE NIGHT STAND traducibili come BOTTE E VIA, il diritto ad avere qualcuno che ci trovi belle la mattina, con gli occhi incrostati. Il diritto allo smalto sui piedi rovinato, all’alito che sa di cipolla, a cantare in macchina fingendo di essere sul palco di AMICI DI MARIA. IL DIRITTO DI SAPERE CHE ESSERE DONNA VUOL DIRE POTER ESSERE FELICE (malgrado le vampate della menopausa!).

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Io. Carrie Bradshaw e le vacche.

Sembra che Ny sia la città dei single per eccellenza. Me lo dice sempre la mia amica Michela, che invece è stata in India dove io sarei sacra ( per dimensioni e consumo di verdure) e le DONNE SI SPOSANO!

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Bè ammetto che è vero! Io dico sempre che Ny, per la gioia di mia nonna, é la città in cui si TROMBA DI PIÙ E SI AMA DI MENO.

Come fai ad innamorarti a scadenza? Qui la gente dura meno del latte a lunga conservazione! Volendo generalizzare possiamo dire che l’uomo medio è tendenzialmente in possesso di ESTA DELLA DURATA DI 3 MESI O VISTO STUDENTE A SCADENZA IMMEDIATA.
Quando a Ny conosci qualcuno, prima di chiedergli nome e cognome è importante capire di che visto sia in possesso. Il visto è più o meno come la zoccola del paese: sulla bocca di tutti, impossibile non desiderarlo!
DI FATTO, L’ESEMPLARE MASCHILE PUO’ ESSERE SCHEDATO A SECONDA DEL VISTO CHE POSSIEDE!
La cosa a cui ambiamo tutte è farsi uno con la green card! D’altronde se l’America ha concesso permesso permanente vuol dire che l’uomo ha del grano, poi sarà anche brutto e stupido ma SE C’HA IL GREEN C’HA IL GREEN!

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Giusto per farvi capire, se l’amore fosse Monopoli uno con la green card sarebbe PARCO DELLA VITTORIA mentre uno con L’ESTA lo quoterei come LA STAZIONE FERROVIARIA!
Vince chi dura di più, sul suolo americano intendo!

I miei preferiti rimangono comunque gli autoctoni che, non ci crederete, sono rari come l’oro. Io dico sempre che a NY CI SONO MOLTI PIÙ INVOLTINI PRIMAVERA CHE HOT DOGS (chi ha orecchie per intendere intenda!!!)

L’Americano medio si riconosce per il suo stupido cappellino, un po’ come il numero per le vacche. Nel 90% dei casi non ha origini americane, è semplicemente nato qui per sbaglio! Quando gli dici che sei Italiana lui ti risponde ‘AMAZING, anche il mio migliore amico è Italiano, di BARCELLONA’! Tu in quel momento vorresti morire ma gli guardi il bicipite, pensi a tua madre che in buon veneto ti dice ‘SCHEI E OSEI FINCHÈ GHINÈ CIAPEI’*** e ti chiudi il cervello finché l’onda non passa!

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Poco dopo il pavone farà la ruota e tenterà di conquistarti con un numero potente, VENGHINO SIGNORI VENGHINO! Di fatto TI OFFRIRÀ UNA BIRRA E TI DIRÀ LA SEGUENTE FRASE ‘I can spell the whole alphabet burping’ (vuol dire che sa dire l’alfabeto ruttando). Voi adesso penserete che io stia mentendo ma vi GIURO SUI CAPELLI DI VALERIO SCANU E L’AUTO DI FRANCESCO SOLE CHE ANCHE QUESTA È UNA TRUE STORY!
Si passerà poi all’approccio fisico. L’autoctono non flirta, ti guarda e ti infila due metri di lingua in bocca. La mamma però non gli ha spiegato bene come funziona e a me con gli americani sembra sempre di tornare al mio primo bacio: INESPERTA E IMPACCIATA perché l’unica lingua che conoscevo era quella che mia nonna bolliva la domenica. Di solito quando un americano mi bacia io spero che arrivino presto i sottaceti!

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Dopo un po’ lui capisce che ha perso la prova del limone, allora rilancia e prova a fare il figo parlandoti dei suoi interessi. Gli scenari sono due: o sei in presenza di un NERD che dopo l’amore accende la Play Station e si fa crescere i baffi per assomigliare a Super Mario o, ancora peggio, lui si è tatuato una mazza da baseball su una chiappa! Una volta ho detto a uno che non mi piace il baseball. Mi ha risposto che sono una COMUNISTA E HO DOVUTO PAGARGLI LA BIRRA! Me ne sono andata a casa tristissima, più povera e con le pive nel sacco!

Il momento topico è comunque quello della lezione di italiano. L’uomo americano dopo l’amore (inteso come atto sessuale completo), ti guarda e ti dice: I WANNA LEARN ITALIAN! Allora io risponderei… Ah si? E come mai ti è venuto in mente alle 4 del mattino? Comunque domani quando ti svegli vai online, trovi un corso, paghi e IMPARI! Ovviamente non posso essere così sgarbata considerato che ho già buone probabilità di rimanere zitella anche senza essere acida! Quindi, con occhioni da cerbiatto guardo l’americano medio ed esclamo entusiasta: ‘ti insegneró tutto quello che vorrai, SE VUOI NELL’INTIMITÀ PUOI CHIAMARMI MONTESSORI!’

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Poi mi fermo un attimo, ragiono sul fatto che un orgasmo dura in media 14 secondi (AD ESSERE OTTIMISTI!!!) e penso: ma tutta sta fatica… Ne vale la pena?
Essere single a NY È UN LAVORO STREMANTE E NON TUTTE FINIAMO COME CARRIE! Io, ad esempio, di Mr. Big non ne vedo neanche l’ombra!
OGNI TANTO MI SCORAGGIO, poi mi faccio un cicchetto e penso che mal che vada in 5 mesi passeró dall’essere single a Ny a ZITELLA A GALLIERA… Allora mi viene da ridere e ne ordino un altro!

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***Soldi e uccelli finchè ce ne sono prendeteli, in quanto volitivi e volubili, destinati a passare. Una versione veneta e moderna del più classico carpe diem!

Io. In un quadro di Chagall!

JUST BECAUSE IT BURNS DOESN’T MEAN YOU ARE GONNA DIE!

Me ne sono andata con profonda incoscienza stordita dalle endorfine.
Me ne sono andata in una mattina d’estate pensando che sarei tornata dopo qualche mese.
Sono passati quasi 2 anni e io sono ancora qui!
Prima di andarsene lei mi ha detto “SEI NEL POSTO PIU’ INCREDIBILE DEL MONDO” e io non ho potuto dire di no.

C’é stato un momento, tra le 7.30 e le 9.40 del 3 febbraio in cui ho creduto che la mia testa sarebbe esplosa, che il mio cuore avrebbe collassato e le mie mani fossero destinate a tremare per sempre. Ho camminato senza sentire rumore, ho provato a parlare ma non ci sono riuscita. Attorno avevo il ghiaccio e allo stesso tempo il deserto. La gente non c’era, i taxi volavano, i colori erano accesi e poi cupi, io. Stordita!

La mia vita era un quadro di Chagall ed io una capra, Ebrea, che tentava di ripararsi dal vento. Dalla spirale.

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Prima di partire per l’America Lisy mi ha detto che la sfida è stare male lontano da casa. Se ce la fai da solo allora sei grande davvero.

E’ strano come io sia partita per imparare a stare da sola e abbia trovato, nel momento in cui meno lo desideravo, qualcuno pronto a prendersi cura di me. Mi sono sempre sentita VISCERALMENTE SOLA seppur tremendamente amata.
Poi è arrivata lei. Che ha fatto un sacco di cose, cose che nessuno aveva mai fatto.

Mi ha offerto una sigaretta sui gradini della Public Library giurandomi che avrebbe custodito i miei segreti. Io non mi fido mai, di nessuno, ma ho sentito di poter parlare, raccontarle chi ero. Le ho detto di me, dei miei grandi dolori, della mia fuga a pieni polmoni e lei, LEI HA TENUTO IL SEGRETO!

Mi ha rassicurato ogni mese, quando avevo il mal di pancia ed ero “inversa come una berretta”, mi ha dato il suo letto quando i denti bruciavano, mi ha messo una benda in testa quando la testa scoppiava. Mi ha tenuto la fronte quando vomitavo, mi ha detto “bubba non riesco a vederti soffrire” e ho capito che era vero. Lei non riesce a vedermi soffrire!

Abbiamo riso un sacco, di gusto, fino alle lacrime. Abbiamo riso perché sapevamo che questa era una pausa di vita, un viaggio di maturità che dura un anno, una corsa sulle montagne russe che prima spaventa, poi diverte e poi é GIA’ finita. Abbiamo perso il fiato a forza di andare veloce, abbiamo preso treni, taxi, battelli e scale. Abbiamo camminato fino ad avere le ginocchia distrutte, i piedi gonfi e la voglia di bere NY.

Ce la siamo bevuta NY io e lei. In tutti i sensi. La cultura alle mostre che piacciono a lei, la vodka nei postacci che piacciono a me. I libri in inglese e poi in italiano, le storie di fashion blogger e vecchie compagne di liceo. Ci siamo raccontate un passato che non conoscevamo e un futuro che speriamo. Abbiamo fatto filosofia e bestemmiato ogni lunedì.

Abbiamo condiviso l’intimità di chi si alita addosso la mattina, abbracciate in due centimetri di letto con le idee ancora confuse sulla notte appena finita. L’unica certezza era che lei senza lenti non vede e io rifiuto di svegliarmi ogni mattina, da 27 anni a questa parte. Aprivo gli occhi e mi infilavo nel suo letto, a volte la trovavo sveglia, meno spesso ancora addormentata. Ho capito il valore degli abbracci mentre tutte le braccia che conosco sono a 7000 km.

Abbiamo avuto paura ma prima che se ne andasse le ho detto di non averne. MAI. Siamo state talmente oneste e mature da dirci che inevitabilmente sarebbe cambiato tutto. C’era la neve quando ci siamo dette “ciao”, in un posto assurdo, uno di quei posti in cui pensi di non arrivare mai: sotto casa del tuo cantante preferito!

Poi lei ha camminato nella direzione opposta alla mia e io mi sono girata. L’ho guardata per un secondo tornare alla sua vita. Le sue gambe lunghe, il suo parka da Liam Gallagher, i capelli raccolti. Ho chiuso gli occhi e mi sono ricordata del giorno in cui mi ha comprato i Baiocchi.

Io non so spiegarvi cosa significhino i Baiocchi a sorpresa, in un giorno d’ottobre quando vivi a NY! Non posso spiegarvi cosa significhi sentirsi la capra del quadro di Chagall. Non posso spiegarvi cosa vuol dire stare male all’estero, ma vi posso dire che le ho fatto una promessa, la stessa che ho fatto a me stessa. E ogni promessa è un debito.

I keep trying! I swear!

Io. Dico “Salvini GET DRESSED”

Sono pochi i giorni in cui a Ny sembra di essere a Galliera Veneta dopo le 9 di sera a gennaio. Sono pochi i giorni in cui la gente sparisce e sembra andare in letargo. Uno di questi è il FATIDICO SUPER BOWL DAY!
Io l’ho guardato con le mie amiche fissandomi più sulle anatomie che sugli schemi di gioco. Per me la partita può essere così riassunta: accozzaglie di uomini sexy e sudati si rincorrono e poi picchiano per un tempo approssimativo alle 3 ore.
PUNTO!

Appena il match si è concluso il sangue ha ricominciato a visitare il cervello, gli ormoni sono tornati in sede e io ho pensato!
Ho pensato: MA SE IL SUPER BOWL SI GIOCASSE IN ITALIA… COSA SUCCEDEREBBE?

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1- LO STADIO: in Italia si aprirebbe un giro di tangenti che il povero Craxi si rigirerebbe nella tomba! Poi, nel caso in cui vincesse la gara d’appalto un’azienda del sud quelli del nord potrebbero inveire contro i brogli e osannare la secessione. In caso contrario quelli del sud si potrebbero lamentare perché lo stato favorisce il nord e Grillo avrebbe di che urlare in ambedue le situazioni. Ovviamente lo stadio non sarebbe pronto in tempo e così l’imprenditore a capo dell’azienda incaricata (che nel 90%dei casi nel frattempo si scopre cocainomane e amante dell’articolo per signora seppur sposato) scapperebbe alle Bahamas con i soldi e un amico muscoloso! Nel caso in cui il soggetto fosse del nord Matteo Salvini organizzerebbe una marcia contro lo stato ladro, così a prescindere, se invece fosse del sud un terón di meno! Meglio alle Bahamas che a Roma!

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2- I GIOCATORI: ovviamente in Italia il SUPER BOWL avrebbe come protagonisti i miei adorati calciatori! In America li mettono in ritiro e ai lavori forzati un mese prima del match. Proteine e sudore. PUNTO! In Italia la sera prima della partita vodka tonic e PUSSY per tutti, paga il mister! La mia parte preferita sarebbero comunque le interviste post incontro: ‘Fin da bambino ho  sognato di vestire i colori di questa SCUADRA, abbiamo fatto bene, purtroppo la palla gira ma noi siamo un team UNITI e i soldi non ci interessano!’

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3- L’HALF TIME SHOW: farebbero cantare la Pausini, Antonacci, Bocelli, Ramazzotti, Ferro e tutti i bigS che fanno successo in Sud America. Le vere perle italiane verrebbero trascurate. Io potendo proporrei lei, lei che vorrei conoscere, lei a cui mi ispiro, lei che ha segnato la mia infanzia! MARISA LAURITO CON “IL BABA’ È UNA COSA SERIA”. Ovviamente accompagnata da tutti i ballerini delle 24 edizioni di Amici di Maria!

4- IL PAZZO SUICIDA: possibile che in Italia ci sia sempre uno che tenta il suicidio esibizionista? E possibile che quando succede Pippo Baudo sia sempre nei dintorni!? Bah… io nutro sempre la speranza che il disgraziato si salvi altrimenti poi Vespa fa il plastico dello stadio e la Durso invita Baudo a Pomeriggio 5! TOP!

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5- IO: io ovviamente sarei al lavoro, in albergo, perché la domenica sera era la mia serata! La direzione mi imporrebbe di controllare il buon funzionamento degli apparecchi trasmettitori per assicurarsi l’effettiva visione del match da parte degli ospiti! Farei un lavoro eccellente e setterei tutto (probabilmente con l’aiuto delle colleghe che si adopererebbero fin dal mattino). A due minuti dall’inizio un fulmine cadrebbe sull’antenna centrale e le televisioni se ne andrebbero a fanculo tutte in coro! In quel momento la reception verrebbe presa d’assalto da una comitiva asiatica e a me scapperebbe la cacca (tipico effetto collaterale del panico)! Il telefono suonerebbe e uno degli asiatici mi aliterebbe nel muso! IO IMPLOREREI IL SIGNORE DI PRENDERMI CON UN SECONDO FULMINE!

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6- MIA NONNA: mia nonna si metterebbe sul divano con mio fratello e ad inizio partita chiederebbe specifiche su chi tifare e che porta tenere d’occhio! Al goal avversario esulterebbe perché ha la cataratta e non vede… Seguirebbero insulti di mio fratello! Durante lo show di metà partita criticherebbe gli abiti succinti della cantante definendola ‘PORZEA’ che in dialetto significa maiala! Nel caso si trattasse di un maschio potrebbe essere additato come ‘PUTANIERE’ per il solo fatto di appartenere all’universo maschile!
Dopo gli insulti gratuiti si farebbe uno snack con del formaggio e mio fratello le ricorderebbe che ha il diabete, colesterolo e gotta! Al suo fianco la FEDELE cagna, Vladi il MERAVIGLIOSO gatto di mia cognata, e mia madre, probabilmente addormentata, che potrebbe svegliarsi solo nel momento del suicidio esibizionista!

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In ragion dei 6 punti di cui sopra, SOPRATTUTTO DEL PUNTO 3, io spero con tutto il mio cuore che anche voi, in Italia, possiate godere del Super Bowl, e che Salvini, d’ora in avanti, si faccia fotografare solo ed esclusivamente vestito. Meglio se con giubbotto, sciarpa e berretto!

PLEASE SALVINI, GET DRESSED!

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Io. Voglio i peli da senatrice!

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A volte, quando vado in vasca a pensare, mi chiedo se voglio davvero vivere in America. L’arroganza Americana non è una leggenda, e nemmeno il fatto che il caffè fa cagare. L’America è l’unico paese nel mondo ad avere basi militari in territori che non le appartengono, l’America un giorno si sveglia e dice “vecchi, in Afghanistan abbiamo vinto noi!”, così a random OUT OF THE BLUE. L’America é peggio dei Baroni che regnano nelle università Italiane: stronza e intoccabile! Eppure mi sa che io qui, forse sadicamente, ci voglio stare davvero!

Poi però esco dalla vasca e mentre mi coccolo nell’asciugamano mi manca casa, mi manca il cuore Italiano. Mi mancano il nostro saper ridere, i tramonti e le case basse. MI MANCA LA BELLEZZA SENZA NAVIGATORE!

Lista dei 5 motivi per i quali America batte Italia:

1- In America esiste la meritocrazia: i contratti a tempo indeterminato non esistono sul vocabolario. Questo non vuol dire che il lavoratore non è tutelato, vuol dire che il lavoratore si fa il culo e i cialtroni non fanno un cazzo, esattamente come in Italia dove però vengono retribuiti per non fare un cazzo!
2- In America i gay si sposano, come in tutto il resto del mondo. In Italia invece abbiamo Alfano e continuiamo a pagare la multa alla Comunità Europea. Allora io dico, Francy, se ti avanzano due spiccioli di offerte domenicali portali pure a Renzi che c’è da pagare quel milioncino!
3- Il povero Billone Clintonone è andato in galera per un Bj (che sostituisce la parola pompino così mia nonna non capisce). In Italia invece abbiamo accettato che un mafioso di 80 anni si rivolgesse a noi parlando di ‘POPOLO SOVVERSIVO’! Te lo giuro Giorgio, mi stai proprio sul cazzo!
4- In America c’è Jay-z. In Italia Valerio Scanu. Grazie Valerione perché proponi la miglior personificazione di Lady Oscar mai vista al mondo, per tutto il resto preferisco Jay-z!
5- In italia io non trombavo mentre la Pezzopane, che secondo me è la versione trans di Brunetta, si fa delle intense cavalcate amorose con un ex spogliarellista! Giuro la ammiro, TIRA PIÙ UN PELO DI SENATRICE CHE UN CARRO DI BUOI!

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Lista dei 5 motivi per i quali Italia batte America:

1- In Italia se mi spacco il capocollo mi curano. In America invece io ho solo una regola: QUALSIASI COSA ACCADA NON PORTATEMI ALL’OSPEDALE!
2- In Italia il caffè si beve bollente, sedente e per niente (cit. mia nonna)! In America sedersi per un caffè è più o meno come il genocidio: imperdonabile!
3- In Italia esiste il limone: non come frutto ma come atto! Io non so quale sia la dinamica dopo anni di matrimonio ma considerato che io mediamente non arrivo al terzo appuntamento posso affermare che l’uomo italiano limona di più e meglio.
4- In italia esiste Maria de Filippi che concretizza la possibilità di vivere da lobotomizzati per qualche ora a settimana! In America ci sono solo due categorie di persone: quelli che lo mettono e quelli che lo prendono nel culo! Se cala l’attenzione sei fottuto!
5- In Italia c’è mia nonna. Quella meravigliosa creatura che dice che sono meglio di Belen perché sono SINCERA! Quella che mi considera l’eroina del nuovo mondo perchè mi sono LAUREATA! Quella che ieri mi ha guardata negli occhi su Facetime e mi ha detto ‘MA IL BLOG NON LO POTEVI CHIAMARE STORIEDIUNACRISTIANA?’

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IO.1 anno, 6 mesi, 24 giorni e 5 uomini a Ny.

Ultimamente vi scrivo tutto, o quasi. Mia nonna é disperata perché le nipoti delle sue amiche non scrivono cose tipo “ho avuto enne rapporti sessuali completi in tot tempo”… ed io invece lo faccio.
Ho quasi 30 anni, sono sessualmente attiva, anche se un po’ pigra, e non mi sono mai nascosta dietro a un dito.

A volte esco a bere del vino bianco, assolutamente senza bollicine, e parlo con le amiche, DIO QUANTO PARLO. PARLO TROPPO! PARLO SOLO IO! Nei pochi momenti in cui lascio che prendano la parola realizzo che siamo davvero tutte uguali: TENDENZIALMENTE SFIGATE, BISOGNOSE D’AMORE E INCAZZATE CON LA CELLULITE!

Io, come ben sapete, vivo a Ny da un po’, SONO SINGLE bisognosa d’amore E TREMENDAMENTE incapace di trovarmi un uomo.

Concentriamoci sul “bisognosa d’amore”. Mi costa ammetterlo ma avere un fidanzatino mi piacerebbe proprio tanto! Mi piacerebbe guardare il baseball la domenica pomeriggio, cucinargli gli hamburger la sera del Super Bowl, comprargli degli imbarazzanti cappellini e trascinarlo al MOMA il venerdì pomeriggio dopo le 4.00 quando é gratis.

Quando sei nella mia condizione (CIOÉ DISPERATA) TI PORTI A CASA UN PO’ DI TUTTO E COSI’ VI RACCONTO, O MEGLIO VI CONFESSO, I MIEI 1 ANNO, 6 MESI, 24 GIORNI e 5 UOMINI A NY.

Mister P.
Una sera vado a una festa di compleanno con la mia partner in crime Giulia Tanzi, che quella sera decide di vomitare (perché ha preso freddo, sia chiaro!)
… Ero a Ny da 5 mesi e non avevo ancora concluso nulla. Iniziavo a dubitare di tutte le leggende che aleggiavano intorno alla mia partenza, tra tutte: A GNU IORC SE TROMBA UN CASIN!!!
Comunque, andiamo alla festa e io adocchio uno: stiloso da paura, con i denti da cavallo come piacciono a me e la pelle color cappuccino. Il pensiero che è seguito è stato: ok E’ GAY DI SICURO.
Mi ha smentita per tutta la notte e anche qualche giorno dopo quando ad un altro compleanno mi ha abbracciata e promesso di portarmi a cena o al cinema.
La Tanzi, mia assistente, che stavolta non vomitava, stava già preparando i documenti per la green card e prenotando il dentista per i nipotini che sarebbero nati puledri a metà. Fatto sta che quella sera, per esigenze di copione, non ho potuto concupire con lui che a causa del mio rifiuto ha scelto l’oblio.
Ho provato ad esercitare la legge di attrazione: l’ ho chiamato per mesi “il mio fidanzato”. Risultati scarsi, il picco raggiunto quando gli ho mandato un messaggio con scritto: “dovremmo vederci, mangiare una fetta di pizza, bere una vodka e fare l’amore”. Lui ha risposto “sono al compleanno di mio padre”.

LEZIONE IMPARATA: ai compleanni buttati sulla torta!

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Black God
A NY ho imparato che l’attrazione fisica e la chimica sono cose diverse, il David piace a tutti ma chi se lo tromberebbe?
Paul: ganese, 25 anni, lavora nel marketing e ha un cane. Modello per Nike e Calvin Klein, non avrei pensato di accoppiarmi con un esemplare di questo tipo nemmeno nel migliore dei miei sogni. Il classico tipo che una come me (MEDIAMENTE NON FIGA) vede solo in copertina. Poi lui si materializza, non di fianco, non vicino ma SOPRA DI TE!
Il problema è che tu non sei pronta e rimani mezz’ora a guardare il soffitto pensando “scusi, ma lei non era in copertina? Scusi signore, mi dia un momento perché non sto ben capendo ciò che accade!”
Stupida incredulità che blocca qualsiasi tipo di azione, reazione. Giovanna D’arco avrebbe saputo essere un’amante migliore.

LEZIONE IMPARATA: Dio esiste, e non é bianco!

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Mister D.
tra tutti il mio preferito. Ragazze, un giorno sono uscita da casa sua, ho raggiunto la Tanzi tra la 47 e la 7 e davanti ad uno Starbucks ho esclamato: “io mi fermerei qui!”
La Tanzi pensava che dovessi andare a pisciare, invece NO, io intendevo dire che era LUI! ERA LUI QUELLO DA PRESENTARE ALLA NONNA.
Ci siamo visti la prima volta al parco ed io ho pensato: CHE CESSO A PEDALI! Non si capisce come poi, dopo qualche settimana, io sia finita da lui a mangiare dei cupcakes che non abbiamo mai mangiato.
Tanto brutto quanto stronzo e io, rincoglionita, gioiosamente IN LOVE, TANTO IN LOVE DA PENSARE A LUI DURANTE LE SBRONZE (BRUTTA STORIA!!!). Dopo una assidua frequentazione, svoltasi prevalentemente sul divano di casa sua, si è perso sotto la gonna di una brunetta di Washington. Ovviamente non me l’ha detto, ha preferito sparire, ma io l’ho stolcherato (chiaro!!!)…
Ho anche cancellato il suo numero, che in realtà non avevo mai salvato… ogni tanto guardo il cell, e ci spero ancora, anche se ormai ESCLUDO IL RITORNO!

LEZIONE IMPARATA: i numeri vanno salvati per non impararli a memoria!

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Sir. Basketball
Un braccio più grosso del culo della Kim Cardassian, giocatore di basket professionista! Figo parecchio, un po’ fissato con l’attività fisica, non beve bevande gassate da un anno. Escludo al 90% qualsiasi tipo di coinvolgimento sentimentale da quando ieri sera mi ha invitata ad uscire… per andare a spalare la neve! L’unica cosa che sono riuscita a pensare é CHE POTREI ISCRIVERE LA MIA VAGINA ALL’INPS, magari le darebbero la pensione…D’INVALIDITA’!

Ecco, tra l’uno e l’altro ci sono stati degli altri casi umani degni di nota, con i quali tuttavia non ho concluso molto. Si ricorda uno dei più famosi Deejay di Ny, chiamato “the rising star”, che mi ha invitata in un big truck perché a casa aveva i parenti. Ora, non é che io abbia il “CONTACOLPI”, come dice la Wendy, ma nel grande camion, in un parcheggio del Queens proprio non me la sento.

LEZIONE IMPARATA: certe cose capitano solo a Cenerentola!

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Adesso per favore XANAX PER MIA NONNA!

Io. Sul tappeto.

Overwhelmed. Chissà come si traduce overwhelmed in italiano.

Una volta ho detto al mio amico Pio che mi sentivo Amelie, che mi piacciono le piccole cose come mettere la mano nei fagioli. Lui mi ha risposto che io sono una che mette la mano nei fagioli e poi li tira dietro al primo che passa.

Poi mi sono comprata un cappuccetto di lana grigia e ho detto al mio amico Mattia ‘non ti sembro la principessa delle nevi?’ Lui mi ha guardata e mi ha detto ‘a dire il vero mi sembri Rambo’!

Mi sa che appaio come una dura, e vi dirò mi piace esserlo, o almeno sembrarlo.

Capita che io dia un’idea di me totalmente distorta: amo presentarmi come un quadro cubista. Mi scompongo e regalo dei pezzi che con l’armonia non hanno nulla a che fare. Forse non riesco ad essere sincera con gli altri o forse sono un insieme di note dissonanti: un giorno Beethoven, un giorno Jay-z.

Sono cresciuta in una casa fascista con una nonna conservatrice e una madre progressista. Non so bene chi sono e forse la ricerca dell’identità si conclude con la morte.
Noi siamo in divenire, alla ricerca di noi, ogni giorno!

Mi piace pensare che se ci trovassimo SAREMMO FOTTUTI e forse è proprio la ricerca a darci un senso, tanti sensi!

Eppure ci sono dei momenti in cui smetto di cercarmi e accetto di perdermi, momenti in cui ‘VAFFANCULO LO ZEN, I BOSCHI, LE VALLATE, RAMBO E JAY-Z”!
Sono i momenti in cui smetto di essere e mi lascio esistere. Momenti di vuoto in cui torno sul terrazzo di casa, bambina, stretta in un angolo a guardare sempre le solite case, sempre i soliti monti, sempre l’oggi di cui solo i bambini sanno riempirsi.
Ci stavo ore in quell’angolo di mondo, sospesa: io e quello che c’era, niente di più e niente di meno!

Da quando vivo a Ny non ho un terrazzo ma ho un rito. Un rito che si svolge nei pochi momenti in cui sono sola in casa, in cui i bambini non urlano e io ho finito di lavorare. Un rito che mi salva ogni volta che mi sento overfuckingwhelmed!

Il mio odiato professore d’inglese, uno stronzo con la panza, mi diceva sempre che se c’è un problema a volte è sufficiente spostarsi e guardarlo da una diversa angolazione. Diceva ‘spostatevi fisicamente’ ed io ho imparato a farlo, mi sposto di 7000 km e torno sul terrazo.

Se mi guardo allo specchio non mi piaccio, se mi guardo da sotto mi fa male la schiena, se mi guardo da dietro faccio considerazioni poco carine sul mio pandoro, marchio dell’identità veneta.

Allora mi sdraio e guardo il mondo alla rovescia, libera, in un angolo di tappeto. Smetto di tentare di guardare me e guardo il cielo dall’unico angolo di casa in cui il cielo si vede.
Il pavimento duro, il tappeto pieno di residui di lego e la finestra su uno squarcio d’azzurro.

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Guardare il cielo a Ny è un dono, smettere di guardarmi una tregua. È come morire un po’ perché ‘SI MUORE UN PÓ PER POTER VIVERE’.

Allora lo fisso, il cielo, e mi chiedo di che colore sia in Italia. Vivo a 6 ore dal mio mondo e da quel terrazzo, in ritardo rispetto a chi amo. I miei cieli azzurri sono neri per voi, e il contrario.

Chi sono io?
Una donna col fuso, una donna confusa. Un po’ Rambo, un po’ Amelie, un po’ a casa, un po’ a NY, un po’ ancora tra le acque, ebraicamente alla ricerca, del mio mondo o di una tregua!